Claudio Romano
Ci corre
l’obbligo fare chiarezza riguardo la notizia comparsi su alcuni quotidiani
sugli apparati radio digitali(DAB). Con un emendamento presentato in
Commissione Bilancio al Senato il Governo spinge alla pensione la radio
analogica.
Qui vorremmo approfondire una notizia data sia dai notiziari radio sia da
alcuni quotidiani in cui si dava la notizia il cui contenuto poteva essere letto così: “Dal 2020 in
soffitta gli apparecchi radio in FM/AM ,inizia lo smaltimento delle vecchie
radio “.Effettivamente con una emendamento all'art.89 della legge di
stabilità, (al momento in discussione al Senato) il Governo propone che: "a partire dal 1º gennaio 2020 gli apparecchi
atti alla ricezione della radiodiffusione sonora venduti ai consumatori nel
territorio nazionale integrano almeno un’interfaccia che consenta all’utente di
ricevere i servizi della radio digitale". Quindi da una lettura
più attenta DAB+, FM ed AM continueranno a convivere. Sebbene alcuni commentatori ne abbiano tratto una conclusione diversa.
L'emendamento
governativo, inserito nel complesso art. 89 (Uso efficiente dello spettro e
transizione alla tecnologia 5G). Non delibera il passaggio alla radio digitale
ma la sua integrazione in tutti gli apparecchi radio venduti sul territorio
nazionale, dal 1° gennaio 2019 all'ingrosso e dal 2020 per il dettaglio. La
scelta è giustificata dalla volontà di favorire l’innovazione tecnologica
inserendo negli apparecchi "almeno
un'interfaccia" digitale.
La maggiore conseguenza,
vedendo lo stato del mercato della radio attuale, è sulle automobili, il cui
apparecchio radio sempre più è integrato con il DAB+ ma l'emendamento non
affronta né un'eventuale "switch off" dell'FM sulla quale il settore,
pubblico e privato, hanno investito miliardi né il nodo dell'infrastruttura. Il
servizio pubblico è ben lungi dal completare la rete DAB+ da cui intere regioni
sono escluse mentre le problematiche legate al coordinamento con i Paesi vicini
impediscono nuove accensioni in alcune zone costiere.
Il decreto, quindi, in ogni caso coinvolge principalmente
l’uso della radio in auto che come e noto continuerà ad essere presente su ogni
autovettura. (Statisticamente l’uso della radio in auto è più diffuso che non a
casa)
In conclusione Il
decreto ovviamente non impone lo spegnimento alle emittenti della trasmissione
analogica AM/FM: chi vorrà potrà continuare a trasmettere in FM. Allo
stesso modo nessuno vieta ai produttori di inserire ugualmente l’ “analogico”
dentro le radio: quello che non potrà mancare sarà un
sintonizzatore digitale.
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