lunedì 20 aprile 2020

IL RADAR






In questa breve esposizione tralasciamo le annotazioni specificatamente tecniche del RADAR per parlare della storia di questo strumento che in tempo di guerra si mostrò importante e di ausilio per gli eserciti delle nazioni che lo possedevano.
Il termine "RADAR" fu coniato nel 1940 dalla marina militare degli Stati Uniti d'America come acronimo dell'inglese "radio detection and ranging" (traduzione letterale: "individuazione e misurazione di distanza via radio"). (Treccani) In italiano il termine esatto sarebbe “radiogoniometro In Gran Bretagna il radar fu chiamato "RDF", acronimo dell'inglese "range and direction finding" (traduzione letterale: "individuazione di distanza e direzione").
Il funzionamento del radar si basa sul fenomeno fisico della dispersione della radiazione elettromagnetica (backscattering) quando questa colpisce un oggetto di dimensioni maggiori della lunghezza d'onda della radiazione incidente (in caso contrario si ha diffusione dell'onda in una qualsiasi direzione casuale oppure diffrazione). In generale un radar può essere monostatico, ovvero con un sola antenna trasmittente/ricevente, oppure bistatico/multistatico, ovvero con due o più antenne, di cui una preposta alla trasmissione del segnale e le altre preposte alla ricezione dell'eco scatterato e che possono essere sparse su un territorio, quindi anche molto distanti dalla prima. Si distinguono inoltre radar ad impulsi e radar ad onda continua. I radar progettati per il monitoraggio costante della velocità radiale di un target, oltre che della posizione, sfruttano l'effetto Doppler e vengono perciò detti radar Doppler.
In effetti Il radar è un sistema che utilizza onde elettromagnetiche appartenenti allo spettro delle onde radio o microonde per il rilevamento e la determinazione (in un certo sistema di riferimento) della posizione di oggetti  Molti furono gli scienziati concorsero allo sviluppo del radar. Il primo ad usare le onde radio per segnalare «la presenza di oggetti metallici distanti» fu Christian Hülsmeyer, il quale nel 1904 dimostrò che era possibile rilevare la presenza di una nave nella nebbia, ma non ancora la sua distanza. Anche Nikola Tesla dette il suo contributo. Nell'agosto del 1917 fu il primo a stabilire i principi del funzionamento delle frequenze e del livello di potenza dei primi radar.
 In Italia lo studio di tale strumento fu affidato all'ing. Ugo Tiberio, un ufficiale della Marina laureato in ingegneria, che negli anni portò avanti le ricerche e realizzò diversi prototipi, su consiglio di col. Luigi Sacco e Guglielmo Marconi. Nel nostro paese però si dovettero aspettare delle sconfitte navale perché si desse un impulso economico alla ricerca. Dopo la disfatta nella battaglia di Matapan la ricerca sul radiotelemetro ebbe finalmente i fondi necessari per realizzare i primi radar italiani, denominati Gufo e Folaga. Come è stato più volte ricordato gli impulsi maggiori per la ricerca avvengono in tempi di guerra. Anche se i benefici si hanno in campo civile. Un applicazione del Radar   che non sia militare è per esempio in Meteorologia per individuare in anticipo evolversi del tempo meteorologico. Questo è una particolare tipologia di radar utilizzato in meteorologia per la rilevazione delle idrometeore (pioggia, neve, grandine o pioggia ghiacciata) permettendo di calcolarne il moto, valutarne il tipo, l'intensità e predirne posizione futura e relativa intensità, specie nelle previsioni meteorologiche a brevissima scadenza (nowcasting)
I radar meteorologici moderni sono soprattutto del tipo radar doppler, in grado di rilevare il moto delle goccioline di pioggia o cristalli di neve e determinare l'intensità della precipitazione. Entrambi i tipi di dati possono essere analizzati per determinare la struttura dei temporali e la loro capacità di creare tempo fortemente perturbato o addirittura pericolo per la navigazione aerea. La diffusione dei dati sul tempo in atto tramite il radar e la previsione meteorologica a brevissima scadenza (meno di 3 ore) sono dette nowcasting.
In campo civile del Radar è usato  per il controllo del traffico aereo civile, e il controllo delle velocità automobili
. Bibliografia:
Merrill I. Skolnik, Introduction to Radar System ,Nerio Neri I4NE, Antenne: linee e propagazione: 1º Volume Funzionamento e progetto, Nerio Neri I4NE, Antenne 2ºVolume: Progettazione e costruzione , Benjamin Rulf, Gregory A. Robertshaw, Understanding Antennas for Radar, Communications, and Avionics

Claudio Romano

Nessun commento:

Posta un commento

Modi digitale

  Claudio Romano Forse non tutto ciò che codifichiamo da una radio per mezzo di una interfaccia è “digitale”, per meglio dire è stato c...