martedì 17 gennaio 2012

E.M.E.- Collegamenti radio" Earth-Moon-Earth"


Tra le molteplici attività nelle quali un radioamatore può spaziare uno dei più affascinanti sono i collegamenti radio utilizzando quale superfice riflettente la  luna tale attività tale attività è  chiamata E.M.E., la sigla, sta per Earth-Moon-Earth cioè Terra-Luna-Terra, e indica un modo di fare QSO (Collegamenti Radio) rimbalzando il segnale sulla Luna. Si tratta di fare il DX in modo estremo, utilizzando frequenze VHF e UHF. Tale attività consiste nel far riflettere un segnale radio sulla superficie della Luna, in modo da realizzare collegamenti con località anche molto distanti, con l'unico requisito di avere la Luna visibile da entrambe le stazioni radioamatoriali . Tali collegamenti richiedono antenne orientabili verso la posizione della Luna;Pertanto  Il collegamento fra due o più stazioni, non avviene direttamente, ma attraverso la riflessione lunare. L'attività EME , consiste appunto,come ricordato  nel far riflettere un segnale radio sulla superficie della Luna Per questo motivo, ed anche per superare la ionosfera senza problemi,si devono usare le bande VHF e UHF, dove le antenne sono piccole, e puoi eventualmente anche costruirle ed accoppiarle alquanto agevolmente
 Si tratta di concentrare nel fascio più stretto possibile il segnale radio, puntarlo sulla Luna che ha una dimensione angolare di 0,5 gradi, attendere circa 1,3 secondi che la raggiunga dopo aver percorso 385.000 ± 20,000 km, e aspettare altri 1,3 secondi che la piccola parte riflessa ritorni sulla Terra e raggiunga l’antenna del corrispondente. Perché la riflessione abbia successo e si abbia un segnale sufficiente al ricevitore, si usano in genere potenze di trasmissione elevate e si cerca di concentrare il più possibile il segnale, considerando che il diametro della luna, osservato dalla terra, è di appena mezzo grado. Per questo motivo, ed anche per superare la ionosfera senza problemi, si utilizzano per tali collegamenti le gamme VHF, UHF e SHFLe singole antenne sono poi, in genere, connesse in parallelo, per concentrare ancora di più l'emissione verso la Luna ,ottenendo quindi un lobo d'irradiazione ad elevata direttività,Per le comunicazioni EME necessita una stazione radio con specifiche caratteristiche: una potenza medio alta ,per assicurarsi la buona riuscita del collegamento , in genere sui 50Mhz e 24 Ghz.
Negli ultimi anni, i collegamenti EME, sono più facili, grazie alla introduzione di ottimi amplificatori d'antenna da palo, amplificatori lineari di alta potenza ed infine, grazie anche alla trasmissione digitale, che, come sai, è particolarmente adatta alla ricezione di segnali di bassissimo livello.
Il primo  collegamento E.M.E. e' da ricondursi all'esercito americano ( US Army Signal Corps ) subito dopo la II Guerra Mondiale,nel 1950, la US Navy stabili' un collegamento tra Washington DC e le isole Hawaii in RTTY, mentre La prima trasmissione effettuata con successo fra radioamatori e' invece datato 1953; con il collegamento tra gli OM W4AO e W3GKP
Nel1970. La larga disponibilita' di semiconduttori Low.noise avvicina infine la Yagi all'E.M.E.; nascono i primi array ( Insieme di antenne accoppiate ). Sempre nel  '70 avvengono i primi QSO a 220 e 2304 Mhz seguiti nel '72 dal primo QSO a 50 Mhz.    Comunque dal 1970 l'attivita' amatoriale per questo affascinante sistema di comunicare andra' sempre piu' concentrandosi nelle bande dei 144 e 432 Mhz benche' la banda dei 1296 fosse in continua crescita. Il contatto  E.M.E. avviene principalmente in CW anche se, per effetto delle inevitabili .migliorie  la SSB sta divenendo piuttosto popolare.


Ulteriori informazioni si possono trovare consultando le pagine dei siti qui di seguito :


Cenni sulla Propagazione per E sporadico

Come si sa la ionosfera è quella fascia dell'atmosfera che avvolge la terra.nella quale le radiazioni del Sole, e in misura molto minore i raggi cosmici provenienti dallo spazio, provocano la ionizzazione dei gas che la compongono:.
La ionosfera svolge un  ruolo importante in alcune applicazioni radio; un'onda a radiofrequenza incidente su uno strato ionizzato può essere totalmente riflessa sotto opportune condizioni, al contrario di quanto accade nell'atmosfera non ionizzata(*)
Per convenzione  la ionosfera è divisa in strati che hanno comportamenti fisici differenti infatti si divide in strato “D” lo strato più interno, si estende fra i 60 e i 90 km,lo strato “E”si estende fra i 90 e i 130 km di altitudine. Strato” Es” È uno strato discontinuo, che compare talvolta alla quota di 100 km, per brevi intervalli di tempo (da pochi minuti a qualche ora). È caratterizzato da nubi elettroniche di forma lamellare e piccolo spessore (2 km circa), fortemente ionizzate, in grado di supportare la propagazione radio .Infine Strato “F” Si estende fra i 130 e i 450 km di altitudine Qui di seguito diamo un cenno a quello che è la propagazione per effetto  della fenomeno
“E sporadico” rimandando allo uno studio più approfondito elaborato da IK3XTV L’amico Flavio per chi volesse studiare a fondo l’argomento Egano (www.qsl.net/ik3xtv)

Questo che andiamo a descrivere è lo  strato della atmosfera che in particolari condizione della ionosfera è capace di riflettere frequenze molto elevate interessa la parte alta dello spettro HF e nei casi estremi le bande VHF fino a frequenze di 200 Mhz. Facendo si che si possano effettuare collegamenti radio  a distanze notevoli Tale fenomeno lo possiamo considerare uno dei più' allettanti modi di propagazione delle onde radio , ma contemporaneamente anche uno degli eventi più' mutevoli e di complesso interpretazione scientifica. La scoperta di questo tipo di propagazione risale agli anni 30, quando il prof. Edward J. Appleton, (premio Nobel nel 1947 per la fisica  )
Questo particolare fenomeno si nota  particolarmente nei periodi che vanno da Maggio a Settembre specialmente nelle ore diurne o durante le prime ore crepuscolari (specie sui 50 Mhz), inoltre si nota una leggera ripresa nel mese di Dicembre. Le distanze copribili dipendono dall'altezza dello strato e dall'angolo d'irradiazione verticale dell'antenna, e in ogni modo variano dai1000 ai 2500 chilometri, con riflessioni di un solo salto, ma in casi eccezionali ci possono essere riflessioni a due salti che aumentano la distanza fino a 4000 chilometri, mentre la riflessione a salti multipli non è  studiata poiché  ancora più rara Il fenomeno  della propagazione per E sporadico non dipende solo dall'ora e dalla stagione ma anche dalla posizione geografica. Infatti l’ esperienza  identifica cinque zone geografiche distinte basate soprattutto sulle caratteristiche stagionali e orarie
A -E sporadico equatoriale avviene durante il giorno, senza preferenze stagionali ed è causato da turbolenze indotte da maree atmosferiche, onde gravitazionali e dall'electrojet equatoriale.

B- E sporadico alle medie latitudini, relativamente raro e concentrato nel pomeriggio-sera dei mesi estivi, e che dovrebbe essere causato dal movimento dei venti ionosferici.

C- E sporadico polare, concentrato prevalentemente nelle ore notturne (tarda sera- mattino presto) senza preferenze stagionali e causato dall'azione combinata del campo magnetico terrestre con l'attivita' aurorale. Alle alte latitudini, localizzare degli eventi d'Es con picchi aventi densità' elettronica elevatissima causati dalla precipitazione di particelle infatti, si possono elettroniche ad alta energia convogliate verso i poli dalle linee di forza del campo magnetico terrestre e provenienti dalla magnetosfera. La formazione dell’”E Sporadico” dipende dalla forte ionizzazione degli stati della ionosfera interessati.

FORMAZIONE DELL' E-SPORADICO E METEORITI
Cause della forte ionizzazione puo essere l’!Ablazione Meteorica , cioe  quando avviene un impatto di un meteorite con la parziale distruzione dello stesso.In definitiva si può concludere cosi come hanno dimostrano recenti ricerche  che la formazione dello strato E sporadico, alle latitudini temperate, abbia origini dall'esterno della terra. Lo strato E sporadico e' causato dalla dispersione di ioni metallici derivati dalla fusione delle meteoriti che continuamente colpiscono l'atmosfera terrestre. Non e' l'unica causa, ma l'ablazione meteorica svolge la funzione di innesco. Quindi la propagazione e' dovuta all'azione combinata di, -Venti  ionosferici, Flusso solare, Ablazione Meteorica La ionizzazione meteorica non è l'unica causa, ma dovrebbe avere una funzione catalizzatrice per l'intero processo, soprattutto per i fenomeni di Es più intenso (quello che interessa le frequenze più alte, 50  MHz e, soprattutto, nelle frequenze dei 144 MHz). L'intensità' dell'evento di Es dipende dalla ionizzazione residua dello strato, dal numero di ioni pesanti presenti relativi alla precipitazione meteorica  e dalla forza dei venti ionosferici, soprattutto dall'ampiezza dell'indice di cambiamento della velocita' del vento con l'altezza, responsabile dell'ammassamento ionizzato
Composizione atomica delle Meteoriti
La composizione atomica delle meteoriti che entrano nell'atmosfera. Gli elementi metallici dominanti sono il Ferro, il Magnesio, il Nichel e l'Alluminio. Le meteoriti possono essere sostanzialmente di due tipi: meteoriti ferrose oppure meteoriti rocciose (Iron meteorite, Stony meteorite Per la formazione dell'E sporadico concorrono entrambe, anche se le prime forniscono il maggior apporto di atomi metallici. Recenti misurazioni hanno rivelato che le cortine di Es presentano un elevato contenuto di Ioni metallici (Fe+ e Mg+), oltre che O2+ e NO+: questi sono gli ioni principali e dominanti presenti all'interno della regione E. Gli ioni metallici sono il residuo lasciato dalla polvere meteorica che entra nell'atmosfera terrestre catturata dalla forza gravitazionale della terra.

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(*)L’indice di rifrazione presenta variazioni generalmente troppo piccole per produrre la riflessione totale di un'onda. Di conseguenza, è possibile utilizzare un modello di propagazione basato su riflessioni multiple fra la superficie terrestre e la ionosfera. Questo tipo di propagazione è abbastanza efficiente per frequenze inferiori ai 30 MHz, tipicamente utilizzate dalle trasmissioni radioamatoriali

Space Weather (Meteorologia spaziale)

Il termine meteorologia spaziale (dall'inglese space weather) è utilizzato per riassumere diversi processi che avvengono sul Sole, nel vento solare, nella magnetosfera terrestre, nella ionosfera e nella termosfera e che possono disturbare il buon funzionamento dei sistemi tecnologici umani, nello spazio e sulla Terra, e avere effetti sulla salute stessa dell’uomo. Meteorologia spaziale nuova disciplina scientifica. Sappiamo che la meteorologia terrestre riguarda il nostro pianeta Mentre "space weather" riguarda le condizioni del tempo nello spazio si studiano le condizionato dal vento solare attraverso il flusso di particelle ad alta energia provenienti dal Sole,in modo particolare nei suoi periodi tempestosi che puntualmente, si ripetono ogni undici anni, ovvero, nel corso di un ciclo solare. La meteorologia spaziale è una nuova disciplina scientifica che vede impegnati nello studio e nelle previsioni di eventi disastrosi che il Sole, in momenti di massima attività può causare . Presso l’INGV i ricercatori di fisica dell’alta atmosfera provvedono ad un continuo monitoraggio degli effetti prodotti sul campo magnetico terrestre e sulla ionosfera Una causa dell’attività delle macchie solari sono le condizioni meteorologiche sulla Terra, generando estati torridi ed inverni rigidi anche alle basse latitudini; un evento ricordato con l’appellativo di “Piccola Glaciazione”Nell’arco di tempo circa dal 1645 al 1715 Il minimo di Maunder è il nome quando le macchie solari divennero estremamente rare, come notato dagli astronomi del tempo.
Questo fenomeno così chiamato dal nome dell'astronomo solare E.W. Maunder, che visse più tardi, il quale scoprì la mancanza di macchie solari in quel periodo studiando le cronache dell'epoca.
Durante un periodo di 30 anni durante il minimo di Maunder, gli astronomi osservarono solamente circa 50 macchie, invece delle normali 40.000 o 50.000. Nel 1989, un devastante “Solar Storm” distrusse i trasformatori di energia elettrica del Quebec (Canada), condannandolo all'oscurità per diversi mesi Una tempesta solare è capace di obbligare al silenzio radio ammutolendo le frequenze, il Sole è causa oltre della luce e calore ma anche di altri fenomeni come Raggi X e Onde Radio. Inoltre, va aggiunto che esistono varie tipologie di fenomeni solari che provocano disturbi all’attività umana: le Tempeste Geomagnetiche, le Tempeste di Radiazione Solare e i Black-Out Radio. Si può notare modifiche al Campo Magnetico Terrestre, producono inconvenienti gravi alle centrali elettriche, ostacolano la propagazione delle onde radio, limitano i sistemi di navigazione terrestre e satellitare addirittura, confondono il flusso migratorio degli uccelli. Non è possibile una previsione di tali fenomeni se non si hanno in archivio una serie storica di dati da poter studiare Agli inizi del 2008, con un perfetto sincronismo,le macchie solari hanno invertito la loro polarità segnalando l’inizio del XXIV Ciclo Solare per quanto riguarda le previsioni dell’intensità concernente, l’attività solare, i pareri dei Fisici sono contrastanti. Come già ricordato in presenza di una tempesta solare, sono causa di black-out Gli effetti negativi di questa tempesta sono i disturbi alle comunicazioni, ai sistemi di navigazione satellitare e, soprattutto, un alto rischio per gli aerei che volano a quote elevate e per gli astronauti, in modo particolare se in missione extraveicolare. La causa di forti disturbi e, a volte, di un lungo silenzio radio in H.F., è prodotto sulla Ionosfera da intense emissioni di Raggi X provenienti dal Sole (Solar X Ray), a seguito di brillamenti solari (Flares) di classi moto elevate. A tal riguardo, la NOAA - National Oceanic and Atmosferic Administration ha classificato i disturbi provocati dall’emissione di Raggi X di provenienza solare, stilando una scala d’intensità, nella quale, una Solar X Ray Emission di tipo “M” o di tipo “X”, rappresenta un segnale di allarme per questo tipo di eventi. Una coppia di satelliti, GOES e POES (Geostationary and Polar Operational Environmental Satellites) osservano costantemente l’attività solare nei Raggi X, pronti a segnalare forti brillamenti ed intense emissioni. E, qui, va, aggiunto il prezioso contributo di Radioamatori e Astrofili che, avvalendosi delle loro attrezzature, segnalano agli Istituti di Ricerca le pericolose emissioni rilevate in banda radio e sullo spettro del visibile. Ebbene, con l’intensificarsi delle attività umane per scopi diversi, quali: la ricerca spaziale, la meteorologia, le telecomunicazioni, la difesa militare, la medicina; è diventato sempre più importante conoscere il comportamento, a volte dannoso, del Sole attraverso questa nuova disciplina scientifica denominata Space Weather, Ma, lo studio della meteorologia spaziale non si limita alla valutazione dei fenomeni solari, perché altri elementi concorrono ad arricchire la materia, quali: i Raggi Cosmici Galattici (Galaxies Cosmic Ray), causati dalle esplosioni di Supernove (esplosioni di stelle al termine della loro vita nell’Universo) provenienti dallo spazio profondo e che raggiungono la Terra, trasportando molta più energia delle particelle solari, per nostra fortuna, bloccata dal nostro campo magnetico e dall’atmosfera terrestre; ed i Lampi Gamma (Gamma Ray Burst) che sono tremende esplosioni di gas nucleare che avvengono nei Raggi Gamma e che rilasciano nell’Universo, eccezionali concentrazione di radiazioni. Al momento, questi fenomeni non trovano ancora una spiegazione scientifica, per cui sono ancora oggetto di studio; tuttavia, lasciano capire l’importanza che riveste lo studio della meteorologia spaziale, in modo particolare se indirizzato a migliorare le nostre capacità di prevedere eventi particolarmente energetici che potrebbero compromettere la nostra sicurezza.

FONTI
INGVhttp://portale.ingv.it
IARA - Italian Amateur Radio Astronomy

lunedì 16 gennaio 2012

Stazioni di segnale di tempo e frequenza campione.

 Chi è amante dell’ ascolto delle Onde Corte non  sarà  sfuggito   l’ascolto , su determinate frequenze, di segnali in CW,spesso  intervallate da annunci in fonia: Sono emittenti radio del segnale di “Tempo e frequenza campione”. Sembrano trasmissioni inutili,spesso noiose e monotone . Anche molti radioamatori sottovalutano queste stazioni. Effettivamente l’ascolto può risultare poco interessante.
Per "stazione di tempo campione" si intende una stazione radio dotata di un impianto che trasmette, sotto forma di impulsi, un segnale orario molto preciso, solitamente generato da un orologio atomico, con tolleranze che variano nell’ordine di pochi centesimi di secondo l’anno. Spesso gli impulsi vengono modulati in maniera tale che oltre allo scandire del tempo, questi contengano altre informazioni (ora, data etc.) secondo il codice internazionale IRIG (Inter Range Instrumentation Group). Tali dati possono anche essere decodificati da appositi softwares, tra i tanti cito il freeware "CLOCK v. 1.8.5", che all’occorrenza sincronizza su questi segnali anche l’orologio interno del nostro . P.C.
Come si è accennato  le trasmissioni avvengono su frequenze altrettanto precise denominate appunto "Frequenze Campione",: 25,000 – 60,000 – 75,000 - 2.500,000 – 5.000,000 – 10.000,000 – 15.000,000 Khz,. Non mancano eccezioni ,infatti esistono stazioni che trasmettono i loro segnali di tempo su frequenze diverse da quelle precedentemente indicate E’ variabile l'orario di trasmissione , che va da stagione a stagione, ed il modo di emissione, fondamentalmente è in CW o in USB, e talvolta in AM. Mentre quasi sempre l'Identificativo avviene in CW seguito da un segnale  vocale. L’utilità di queste trasmissioni  è quella di creare una diffusione dell'ora "ufficiale", oltre che mettere a disposizione dei laboratori, di tecnici e di radio-operatori, una fonte molto attendibile di radiofrequenza che possa servire alla calibrazione degli strumenti di misura e degli apparati radio.
Sono molto utilizzate dalle Stazioni Costiere, dagli Aeroporti e dalle stazioni militari, per calibrare la frequenza delle loro apparecchiature, ricevitori o tasmettitori che siano.Queste Stazioni sono molto utili  per lo studio , e la previsione della propagazione delle onde radio, infatti i segnali di tempo vengono irradiati in uno spettro che va dalle VLF alle onde corte. Le stazioni di tempo e frequenza campione sono situate in varie zone del globo, non sono molte e purtroppo vanno man mano scomparendo.

Qui di seguito illustriamo brevemente le caratteristiche di alcune stazioni significative

- DSHO, Observatiorio Nacional, Brasil: che trasmette frequenza 10.000,000 Khz

- MIKES, Centre for Meteorology and Accreditation, Finland che trasmette : frequenza  di 25.000,000 Khz.

DCF 77
Le sue antenne sono situate  nei pressi di  Francoforte Dispone in un orologio atomico al cesio e distribuisce quindi l'ora assoluta, con uno scarto teorico di un secondo d'errore ogni milione di anni. Le due antenne sono sostenute da dei cavi orizzontali, sostenuti in posizione da diversi pilastri della lunghezza di circa 200 metri.[1]
Il segnale è emesso in onde lunghe, con frequenza della portante pari a 77,5 kHz,[2] da un emettitore da 50 kW;[1] la portata del segnale, con riflessione sulla ionosfera, è di circa 1900 km di giorno e 2100 km di notte: riesce quindi a coprire quasi tutta l'Unione europea ed alcuni paesi dell'Europa orientale




HBG

È il sistema di riferimento temporale per la Svizzera. Il trasmettitore HBG trasmette sulla frequenza di 75 kHz con una potenza di 20 kW ed è sito in Prangins, in Svizzera.
Il formato di trasmissione dei dati detto "time code" è simile a quello usato dalla stazione DCF77. All'inizio di ogni secondo (con l'eccezione del 59º) la portante del segnale viene interrotta per un periodo di 0,1 oppure 0,2 secondi che corrisponde alle cifre binarie 0 o 1. La trasmissione dei minuti, ore, data di calendario, giorno della settimana, mese ed anno corrente avviene tramite codice BCD ed è identico al sistema usato dalla stazione tedesca DCF77. Come per la stazione DCF77 la portante non è interrotta durante l'ultimo secondo di ogni minuto.

OLB5

OLB5 è l'identificativo di una stazione radio della Repubblica ceca che trasmette il segnale di tempo. La stazione radio OLB5 è sita a Podebrady e trasmette il segnale di tempo originato dall'orologio di OMA(che non trasmette più ) a Liblice, nel Distretto di Mělník.
La stazione trasmette nella banda delle Onde corte sulla frequenza di 3170 kHz con una potenza di 1 kW.[1


RWM

è l'identificativo di una stazione radio di Mosca in Russia che trasmette il segnale di tempo nella gamma di frequenze delle Onde Corte. La stazione radio RWM trasmetta sia sulla frequenza di 4 996 Khz con una potenza di 5 kW che sulle frequenze di 9 996 kHz e 14 996 kHz con una potenza di 8 kW.[1]
La trasmissione avviene nei modi N0N e A1A (CW) e si ripete ogni mezz'ora. Tra i minuti 0 ed 8 e tra i minuti 30 e 38 viene emesso un segnale di tipo N0N ovvero la sola portante non modulata. Tra i minuti 8 e 9 e tra i minuti 38 e 39 il trasmettitore viene spento. Tra i minuti 9 e 10 e tra i minuti 39 e 40 la stazione radio trasmette il proprio identificativo in Codice morse. Tra i minuti 10 e 20 e tra i minuti 40 e 50 viene trasmesso il segnale di tempo con modulazione A1A (CW) con un impulso ogni secondo. Tra i minuti 20 e 30 e tra i minuti 50 e 60 vengono trasmessi 10 impulsi ogni secondo


HD2IOA
è il nominativo di una stazione radio del segnale orario gestito dalla Marina dell'Ecuador. [1] La stazione si trova a Guayaquil, Ecuador e trasmette in banda HF a 3.810 e 7600 kHz. [2] La trasmissione è in modalità AM con solo la banda laterale inferiore (parte del H3E tempo e il resto H2B/H2D) e si compone di 780 impulsi tono Hz ripetuta ogni dieci secondi e annunci vocali in spagnolo..

Onde radio per prevedere i terremoti


La "Radiogeofonia” è un nuovo vocabolo che è stato coniato da Adriano Nardi (SWL I0-1804) oltre ad essere appassionato di radio ha una laurea e un dottorato di ricerca nel campo della Geologia, per indicare la tecnica di studio dei fenomeni sismici basata sul rilevamento di emissioni elettromagnetiche naturali a bassissima frequenza (ELF-VF-VLF) che, in base alla sua ipotesi, si manifestano sistematicamente in associazione al terremoto.

L'emissione avverrebbe in due tempi: segnali ad alta frequenza (VLF-VF-ELF) precedono il sisma e segnali a bassa frequenza (ELF-ULF) si manifestano durante la scossa. Si tratta dunque di un metodo alternativo di rilevamento dell'evento sismico ma anche e soprattutto lo studio di un nuovo fenomeno precursore, con il quale sarà forse possibile azzardare ragionevoli previsioni di terremoti Inoltre ulteriori  applicazioni geologiche e ingegneristiche della “Radiogeofonia” possono essere  il monitoraggio e la previsione di frane in versanti litoidi, di attività vulcaniche e di cedimenti di volte o pilastri in gallerie e costruzioni. La “radiogeofonia” si basa sull'uso di un radioricevitore appositamente studiato per convertire il segnale elettromagnetico in suoni udibili, registrabili e manipolabili anche con ordinarie strumentazioni Hi-Fi. L'apparecchio è stato battezzato radiogeofono giacché i segnali forniti sono sostanzialmente simili a quelli di un geofono, pur essendo quest'ultimo sensibile a oscillazioni meccaniche, non elettromagnetiche. Il vantaggio del radiogeofono sul geofono, nello studio del terremoto, è proprio in questa differenza. A. Nardi) Nel 1996 . quando ci fu l’evento sismico in Umbria furono registate anomalie della crosta terreste. Tali anomalie dopo un attento studio si riscontrarono in precedenza all’evento sismico. Tali registrazioni furono compiute da Radioamatori della sezione ARI di Fidenza. La rete di ricevitori per ora a caratteristiche tipicamente dilettantistica e non ufficiale. Come gli Stati Uniti ed in altri paesi, invece gli interessi della “Scienza ufficiale “ è particolarmente interessata alle ricerche sulla predizione dei terremoti, questi esperimenti risalgono almeno a vent’anni fa ed hanno trovato accoglienza in parte della comunità scientifica.

Nel dicembre 2008 in caso dell’evento sismico che ha colpito Parma gli strumenti della sezione ARI di Fidenza hanno effettivamente registrato queste particolari onde a non solo durante il sisma, ma fino a sette ore prima. Perché in sostanza  tutta l’Italia la si può considerare zona sismica è auspicabile che si estendesse la rete di ricevitori  tramite Sezioni ARI in modo da poter “coprire” tutto il territorio nazionale

mercoledì 11 gennaio 2012

Ricevitore Barlow-Wadley XCR-30

Il 
Si affaccia, intorno agli anni '70, uno splendido ricevitore Si tratta di un apparecchio a stato solido per la ricezione delle Onde Medie e Onde Corte nei modi AM e SSB/CW provvisto anche di sintonizzatore per MF che impiega un circuito dallo stesso principio di “loop-Wadley” utilizzato nel (Racal RA-17-nella versione mk II) Il Barlow-Wadley XCR-30 per gli appassionati del radioascolto, e degli apparecchi “vintage”è un punto di riferimento, che con un po' di buona propagazione in onde corte può dare delle belle soddisfazioni.
 Wadley, Nella metà degli anni '60 costruì il primo prototipo di questo ricevitore portatile con un circuito per quei tempi innovativo, ingegnoso e altrettanto complesso. Il ciclo "Wadley- loop", una tripla conversione in un sistema particolare di supereterodina, offre una serie di vantaggi in termini di prestazioni rispetto agli altri circuiti utilizzati comunemente. In quel periodo.
Questo particolare circuito Wadley- Loop ha consentito una precisione e stabilità di frequenza, che permetteva una ricezione particolarmente affidabile Questi risultavano caratteristiche essenziali e fattori determinanti per l'ascolto delle onde corte, che è la funzionamento principale di questo ricevitore. Negli anni '60-70 non c'erano circuiti integrati e microprocessori come oggi che permettevano tante sofisticazioni nell’ascolto.
La linea del ricevitore si presentava molto spartana, ed è sempre stato questo il suo più gran pregio Lo XCR-30 copre  una copertura di frequenza da 500 kHz a 30 Mhz,come gia ricordato,ed è in grado di ricevere oltre che in AM anche in SSB e CW.
La sintonia è fatta con due manopole su scale in Mhz ed in Khz, con definizione minima 5 khz, elevatissima per un ricevitore "non professionale"Inoltre, cosa rarissima, non sono presenti cambi di gamma meccanici i 30 MHz vengono impostati a uno a uno come fosse una sintonia continua,senza contatti elettrici Particolarità di questi ricevitori hanno e un numero di matricola con il quale si è registrato informalmente il proprietario il quale rientrava in un apposito elenco dei possessori esclusivi  di tale ricevitore .

lunedì 9 gennaio 2012

Progetto Galileo

 Sistema di posizionamento Galileo

Strutturato con l’impiego di 30 satelliti in orbita, progetto Galileo Il sistema di posizionamento Galileo (in inglese Galileo Positioning System) è un sistema satellitare globale di navigazione civile sviluppato in Europa come alternativa al Global Positioning System (NAVSTAR GPS), controllato invece dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. La sua entrata in servizio è prevista per il 2013 e conterà 30 satelliti orbitanti su 3 piani inclinati rispetto al piano equatoriale terrestre e ad una quota di circa 24.000 km.

Caratteristiche

I principali scopi di Galileo sono:
Una maggior precisione nella geo-localizzazione degli utenti rispetto a quella attualmente fornita dal GPS; un aumento della copertura globale dei segnali inviati dai satelliti, soprattutto per le regioni a più alte latitudini (> 75°); un'alta disponibilità del segnale nelle aree urbane; una certificata affidabilità, supportata anche dall'invio del messaggio d’integrità che avverte immediatamente l’utente d’eventuali perdite d’integrità nel segnale della costellazione o, viceversa, ne conferma l’esattezza del segnale ricevuto; un’elevata continuità di servizio che, essendo indipendente dagli USA, potrà funzionare sempre e non sarà disattivato senza preavviso (come successo in tempi di guerra per il GPS).

Storia

. I sistemi di posizionamento satellitari oggigiorno esistenti sono il GPS statunitense e il GLONASS russo, nati in piena guerra fredda per applicazioni militari e il cui utilizzo civile è ancora oggi, in linea di principio, subordinato alle necessità d’impiego militare dei due stati. In realtà, negli ultimi anni, il sistema GLONASS non è stato più mantenuto in perfetta efficienza; pertanto l’unico sistema di posizionamento satellitare disponibile praticamente in tutto il globo terrestre è il sistema statunitense GPS . Proprio la necessità di rompere questo monopolio di un servizio su scala globale ha spinto l’Europa a varare Galileo. Il programma Galileo Nato nel maggio 2003 scaturito, un’intesa tra l'Unione europea e l'Agenzia Spaziale Europea (ESA).  Contrariamente al sistema GPS prodotto dagli Stati Uniti d'America (che si riserva il diritto di ridurre la copertura del segnale, )Galileo è rivolto principalmente al settore civile-commerciale mondiale. Il sistema europeo ha la caratteristica di essere sempre fruibile sia ai civili che ai militari e con la massima regolarità
La ovvia conseguenza di quest’investimento è’ il .  Ritorno economico per le industrie europee si avrà anche con la produzione del ricevitore Galileo, mentre ora con il gps, il mercato è esclusivamente americano.
Non sono mancate difficoltà economiche generali la Commissione europea ha avuto incertezze ad assicurare la copertura economica alla continuazione del progetto e ci sono divergenze tra le nazioni partecipanti al progetto.
I Paesi che sono stati sempre favorevoli al progetto, Galileo sono stati ampiamente favorevole Italia e Francia sono, mentre di contro Germania Paesi Bassi e Inghilterra preferirebbero continuare ad usare gratuitamente il sistema americano piuttosto che finanziarne uno nuovo.
In seguito a pressioni degli Stati Uniti perché si sospendesse lo sviluppo del progetto europeo, ci fu un’unanime reazione di tutti i paesi europei che di schierarono in favore del progetto Galileo e i finanziamenti divennero più che sufficienti. Però alcune divisioni su argomenti più prettamente politici rimasero. Comunque adesioni al progetto Galileo vennero da altri paesi come Giappone Corea del Sud Australia Marocco e Canada. La spesa prevista per il progetto è di 1,1 miliardi d’euro I trenta satelliti previsti saranno messi in orbita nel periodo 2006-2008 con un costo totale stimato in 3 miliardi di euro, comprese le infrastrutture di terra, da realizzarsi  Almeno due terzi del costo saranno coperti da aziende private ed investitori, mentre la rimanente spesa è suddivisa tra Agenzia Spaziale Europea e Unione Europea. Nel settembre 2003 il Cina si è unita al progetto apportando un investimento di 230 milioni d’euro nei due anni seguenti Comunque sono in previste collaborazioni di vario tipo come per esempio Russia potrebbe pensare ad un'integrazione con il suo sistema GLONASS sistema di posizionamento Russo
 Ovviamente più Paesi aderiscono meno costosa sarà l’impegno economico, mentre il servizio di base di Galileo sarà liberamente disponibile a chiunque sia dotato di un ricevitore compatibile. L'Unione Europea si è accordata gli u.s. per adottare uno schema di modulazione che permette la trasmissione dei servizi Galileo sulle stesse frequenze adottate dal GPS americano senza procurare o subire da lui interferenze. Per effettuare prove sulle frequenze radio è previsto il lancio di due satelliti di prova sulla stabilità in orbita degli orologi e saranno successivamente affiancati da altri due satelliti che completeranno il sistema di verifica e convalida in orbita di Galileo.

Principi di funzionamento

Ciascun satellite trasmette continuamente dei segnali codificati contenenti varie informazioni come i dati orbitali, che servono ad un ricevitore satellitare per il calcolo della posizione del satellite stesso (le cosiddette effemeridi), ed un riferimento temporale per la determinazione degli istanti esatti di trasmissione dei segnali stessi. Nel caso in cui il ricevitore satellitare disponesse di un orologio locale perfettamente sincronizzato con quello del satellite in volo che gli irradia il segnale, sarebbe possibile conoscere con esattezza il ritardo di propagazione del segnale, ottenendolo dalla misura dell'intervallo di tempo tra il segnale orario(ricevuto nel messaggio inviato e rappresentante il tempo d’invio del segnale), e il tempo segnato dall’orologio locale del ricevitore.
Il sistema Galileo rappresenta per l'Europa l'opportunità di raccogliere, nei prossimi anni, profitti importanti nei settori dei servizi e dei dispositivi legati ai sistemi di posizionamento satellitare. Se Galileo, come oggi il GPS, trasmetterà infatti un segnale in chiaro e gratuito destinato a scopi generici, i suoi satelliti verranno utilizzati anche per trasmettere un segnale criptato, e più preciso del precedente, a pagamento. A differenza del GPS, con cui è comunque compatibile e interoperabile, Galileo trasmetterà i segnali ad almeno due diverse frequenze: in questo modo, secondo gli esperti, i ricevitori terrestri possono correggere con più accuratezza i disturbi atmosferici e calcolare la posizione con una precisione di circa 1 metro, contro i 10-20 metri del GPS. (Cfr.Elmeg)Infine  Due saranno i  centri  di controllo e sono stati individuati presso il Fucino in  Italia, (Telespazio)  e a Monaco in  Germania .


I BEACON



I Beacon sono stazioni radio la cui finalità è quella di studiare , monitorare le condizione della propagazione delle onde radio .
Per tale motivo le caratteristiche di tali tramettitori sono semplici , essenziole nella tecnica, ma altamente precisa nel fattura .
 Le trasmissimi è eseguita in morse funzionanti automaticamente su di una frequenza precisa, fissa su una o più bande. Le potenze possono variare da ben 100W a pochi  watt.Nel messaggio sono contenute le coordinate geografiche, le caratteristiche del trasmettitore Con la potenza di uscita.
Anche nelle frequenze delle  bande radiamatoriali si possono ascoltare queste tipi di tramissioni .... a dir il vero “un po momotone
Da molti anni i beacon rivestono un ruolo strategico nell’assicurare a radioamatori e SWL indicazioni sulle migliori aperture, nonché un’importante base per gli studi sulla propagazione. Per l’insieme di queste ragioni, il Band Plan IARU prevede che certe frequenze siano riservate ai beacon per le bande fra i 14 e i 28 MHz. Martin Harrison, G3USF (HF Beacon Coordinator della Regione 1 della IARU)”,(cfr. I2 MQP) Perchè possa essere funzionale e completo di dati l’ascolto dei Beacon la trasmissione ed il relativo ascolto ,necessita di una  “rete progettata a scala  mondiale e fornisce una fonte  di segnali affidabile che permette di determinare la propagazione per ben 24 ore al giorno. Il sistema è formato da ben 18 beacon localizzati in tutto il mondo. Ogni beacon trasmette sulle bande dei 20 metri,10 m,Con unA Seguenza xhe  sequenza di trasmissioni da Ovest verso Est.
Ogni beacon trasmette per 10sec sulle frequenze, inviando il sul callsign a  in CW Una volta completata la trasmissione il beacon passa in stand-by Il loro scopo è quello di verificare le condizioni della banda. Infatti basta sintonizzarsi sulla frequenza dei beacon e se le condizioni della banda sono buone si sentirà un beacon che trasmette il proprio indicativo morse completo delle quattro linee per ciascun potenza di trasmissione, anche alla potenza più bassa che è di circa mezzo watt.

Drake SSR1

Barlow-Wadley XCR-30

Allocchio & Bacchini AC 14

Chi sono gli SWL - BCL

L’ascoltatore di onde corte conosciuto anche con l’abbreviazione di SWL, è quell’appassionato “radioamatore” che si diletta ad ascoltare in genere sulle frequenze radio che vanno da 1 a 30 MHz le stazioni Broadcast di tutto il mondo che trasmettono programmi  nella loro lingua originale oppure programmi destinati all’estero nella lingua di destinazione del programma . In sintesi era questo un messaggio “tipo” per descrivere l’attività di un appassionato di radioascolto che, sembra un secolo ma sono passati pochi anni , passava ore e ore nel cercare di captare appunto le trasmissioni delle emittenti radiofoniche di tutto il mondo che con trasmettitori in genere di bassa potenza irradiavano i loro programmi sulle onde corte nell’etere

Grundig 600 del 1983

Breve presentazione

Salve sono Claudio Romano titolare della licenza radioamatoriale con  nominativo IK8LVL. Sono nato a Napoli il 21 maggio 1952, la mia professione la svolgo nell’ambito della Pubblica Amministrazione come geologo.
 La passione per  la radio e le telecomunicazioni in genere è nata nel lontano 1973 ascoltando involontariamente una trasmissione in italiano di “RADIO TIRANA”,mi sono appassionato alle BCL divertendomi ad ascoltatore emittenti di radiodiffusione con un normale apparecchio ricevente casalingo le stazioni di radiodiffusione e non solo. Infatti l' ascolto si estese alle emittenti internazionali ,alle radio di stato ufficiali le radio clandestine,le emittenti in banda tropicale, le emittenti in onde medie, dette anche stazioni BC, bollettini emessi dalle capitanerie di porto e dagli aeroporti di tutto il mondo, le stazioni utility ecc. sia italiane che estere il termine  BCL,significa "broadcasting listener",.,praticamente una tappa obbligata per diventare un radioamatore successivamente come SWL' con licenza Ministeriale n^ 67358/NA SWL mi appassionai al radioascolto  del traffico radioamatoriale . senso stretto
Dopo ho preso la patente speciale  prima con il nominativo di IW8AGI (limitato alle bande VHF UHF-SHF)poi l’attuale nominativo IK8LVL  così divenni l radioamatore “a tutti gli effetti e potevo esser definito OM, dall’inglese OLD MAN (affettuosamente traducibile in “vecchio uomo”).  Alcune attività in campo radiantistico che mi hanno dato soddisfazioni sono stati il supporto dato con altri OM nel1980 in occasione del terremoto in Irpinia ,  comunicazione di emergenza  alle trasmissioni ordinarie  coordinate da organi istituzionali ,come la Prefettura. inoltre spesso  in quasi tutte l’estate mi piace fare ,per quanto possibile nelle mie capacità, opportune coperture” in frequenza” per eventuali soccorsi in mare .oppure curare i collegamenti radio per alcune regate veliche che si tengono  nel golfo di Napoli
Forse c’è un piccolo grande difetto, forse anche due ,non sono un appassionato di DX di collegamenti a lunga distanza ,pur avendone fatti , ma a dir il vero non ho sottratto tempo alla mia professione di geologo e le  notti alla ricerca della stazione radio  nell’isola nel pacifico. sono state rare anche se ho seguito”via radio” l’avventura che compì  Ambrogio Fogar con il nominativo I2NSF ; un altra particolarità e che nel mio Shack tra le mie apparecchiature non c’è mai stato un” amplificatore di potenza “ le mie radio hanno sempre irradiato  praticamente  100 watts , che considero potenza sufficiente per” girare” il mondo comodamente

Modi digitale

  Claudio Romano Forse non tutto ciò che codifichiamo da una radio per mezzo di una interfaccia è “digitale”, per meglio dire è stato c...