LA TENDA ROSSA
ED IL DIRIGIBILE “ITALIA”
CLAUDIO ROMANO
IK8LVL
“In tutti i rami dell’attività umana il dilettantismo è riguardato come un
fenomeno di faciloneria e di presunzione: ma nella radiotelegrafia i dilettanti
sono, sotto certi aspetti, all’avanguardia, e il contributo che essi danno al
perfezionamento della scoperta è senza dubbio considerevole”.
Cesco Tomaselli “L’Inferno Bianco” (1929):
Lo
spazio concessoci in questa rubrica certamente potrebbe essere fattore
penalizzante non potendo raccontare in maniera compiuta tutti gli aspetti degli eventi che stiamo per
descrivere e che testimonia l’importanza che ha avuto la radio ed i radiamatori alla pari della tragedia del
“Titanic in questa storia che stiamo per raccontare . Focalizzeremo la nosta
attenzione sul valore che ebbe la radio,tralasciando le argomentazioni sulle
modalità de soccorsi e sulle polemiche che nacquero .successivamente. Di questa
storia Umberto Nobile, Giuseppe
Biagi, Nikolaj Schmidt; li possiamo
considerare i protagonisti principali
anche se non sono i soli
Umberto
Nobile ingegnere aeronautico ,professore universitario ,progettista di fama
mondiale Nobile si recherà spesso anche all’estero chiamato a
collaborare alla costruzione di un'aeronave militare. Tornato in Italia,
nel 1923
realizzerà il dirigibile N1, modello impiegato anni dopo nella prima
trasvolata al Polo Nord. Lo stesso anno viene nominato tenente
colonnello del Genio aeronautico. Nel 1925 continua la consulenza
all'estero per la costruzione di nuovi modelli di dirigibili. fu il disegnatore e comandate del dirigibile
“Norge”con il quale Amudsen effettuò la spedizione nel 1926. al Polo Nord Il
comando del dirigibile è affidato ad
Umberto Nobile.
Giuseppe Biagi nato a
Medicina la sua infanzia la passò nelle campagne bolognesi nella fattoria di famiglia.
Nel 1911 iniziò a lavorare presso un cantiere navale, poi studiò la telegrafia
presso la città di La Spezia diventando poi istruttore. Partecipò come marconista ad
alcune azioni importanti della prima guerra
mondiale, continuò la sua carriera militare come
sottoufficiale della Marina.
Nikolaj Schmidt: Figlio di un insegnante nasce a Kiev nel 1906 con una
sufficiente preparazione tecnica riesce all’età di diciotto anni a costruirsi
un radio ricevitore. Lavora come operatore del cinema locale,
però perfeziona la sua conoscenza del morse, traducendo ad orecchio le battute
della macchinetta presso il locale ufficio telegrafico. Il 2 giugno del 1928 fu
il giorno che cambiò la vita di questo tranquillo ventiduenne.
L’impresa
con Amudsen spinse UmbertoNobile a programmare una spedizione tutta italiana
con un dirigibile simile dal nome
“Italia” che parti,
il 15 aprile 1928.
Questa nuova
spedizione, dal carattere marcatamente scientifico. Infatti il programma della spedizione
comprendeva ricerche geografiche geofisiche di meteorologia, oceanografia, lo
studio del magnetismo terrestre e della propagazione delle onde
elettromagnetiche. Inoltre vennero condotti studi sulle diatomee
della Baia del Re.
.Dell’equipaggio
facevano parte molti scienziati come Frantisek Behounek, fisico, direttore
dell'Istituto Radio di Praga. Finn Malmgren, meteorologo,
geofisico e
docente presso l'Università di
Uppsala. (Aveva partecipato anche alla spedizione del Norge).
Aldo
Pontremoli, fondatore del Dipartimento di fisica dell'Università
di Milano. Una volta raggiunto il polo, praticamente al termine della missione
iniziò il viaggio di ritorno. Forse per un errore di valutazione sulle
previsioni del tempo venne intrapresa
una rotta che compromise il viaggio
del dirigibile “Italia “ vi fu una tempesta l’Italia iniziò a perdere quota , per una perdita di idrogeno le manovre si resero molto difficile poiché
il ghiaccio si accumulava sulla superfice del dirigibile bloccando le manovre
deli strumenti e dei timoni .Nel perdere quota il Dirigibile si distrusse ,una
parte quella di tela si allontanò
portato da vento che aumentava sempre più lontano dalla cabina trascinando una parte
dell’equipaggio
.Mentre gli uomini che erano nella cabina caddero sul pack tra questi c’erano Giuseppe Biagi, Umberto
Nobile e Felice Troiani Nella tragedia
però si salvò la radio di emergenza che fu danneggiata nell’impatto ma fu riparata in maniera che potesse erogare
potenza sufficiente ,quindi il telegrafista Biagi potette lanciare
ripetutamente l'SOS alla nave appoggio "Città
di Milano attraccata presso la “Baia del
Re Circostanze sfavorevoli vollero che dal 24 maggio fino al 2 giugno nessun segnale fu ascoltato
nessun messaggio Solo la sera del 2 giugno
un radioamatore, Nikolaj Schmidt presso una cittadina di Wosnessenie Wochma, nella provincia di
Arcangelo della Russia. Ascoltò il messaggio di soccorso che trasmetteva
Giuseppe Biagi il cui testo era:
SOS Italia. Nobile.
Sui ghiacci presso l’isola di Foyn, nord-est Spitzbergen, latitudine 80°37’,
longitudine 26°50’ est di Greenwich. Impossibile muoversi mancando di slitte e
evendo due feriti. Dirigibile perduto in altra località. Rispondere via IDO 32.
Successivamente Il 5
giugno l’ambasciata Sovietica informò il governo italiano che un S.O.S del
dirigibile Italia. Cosi iniziarono le operazioni di soccorso che furono lunghe
e con molti imprevisti. Solo il 12 luglio la nave rompighiaccio russa “ Krassin” riuscì a salvare tutti i superstiti.
La perdita degli strumenti e di parte della
documentazione non consentì di valorizzare i risultati ottenuti. Comunque venne
verificato come la ionizzazione dell'atmosfera decresca al crescere dell'aria e
la sterilità dell'aria nelle regioni polari. La permanenza presso la “Tenda Rossa
“permise comunque la possibilità di
studiare la deriva dei ghiacci.
Ci piace ricordare che l’ARI (Associazione Radioamatori. Italiana) nominò Giuseppe Biagi socio onorario
del sodalizio. In una relazione dell'A.R.I. Si legge quanto segue:
“Nella spedizione ITALIA ha un
ruolo determinante il ricetrasmettitore campale a onde corte Ondina 33-s,
dotata del ricevitore a reazione inventato pochi anni prima da Marconi.
L'apparato è alimentato da accumulatori realizzati dalla Tudor nello
stabilimento di Melzo (Milano), L'apparato d'emergenza "Ondina"
era,infatti, un progetto di Giulio Salom, oggi I0ACL, Presidente Onorario
dell'A.R.I. Biagi dopo la caduta sul
pack, stringeva fra le braccia un tesoro: l'Ondina-S, apparato d'emergenza,
fino ad allora adoperato come sedile nella cabina.”
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