sabato 15 febbraio 2020

LA TENDA ROSSA ED IL DIRIGIBILE “ITALIA”


LA TENDA ROSSA
ED IL DIRIGIBILE “ITALIA”
CLAUDIO ROMANO
IK8LVL

“In tutti i rami dell’attività umana il dilettantismo è riguardato come un fenomeno di faciloneria e di presunzione: ma nella radiotelegrafia i dilettanti sono, sotto certi aspetti, all’avanguardia, e il contributo che essi danno al perfezionamento della scoperta è senza dubbio considerevole”.
Cesco Tomaselli “L’Inferno Bianco” (1929):

Lo spazio concessoci in questa rubrica certamente potrebbe essere fattore penalizzante non potendo raccontare in maniera compiuta  tutti gli aspetti degli eventi che stiamo per descrivere e che testimonia l’importanza che ha avuto la radio ed i  radiamatori alla pari della tragedia del “Titanic in questa storia che stiamo per raccontare . Focalizzeremo la nosta attenzione sul valore che ebbe la radio,tralasciando le argomentazioni sulle modalità de soccorsi e sulle polemiche che nacquero .successivamente. Di questa storia Umberto Nobile, Giuseppe Biagi,  Nikolaj Schmidt; li possiamo considerare i protagonisti  principali anche se non sono i soli

                                                        

Umberto Nobile ingegnere aeronautico ,professore universitario ,progettista di fama mondiale Nobile si recherà spesso anche all’estero chiamato a collaborare alla costruzione di un'aeronave militare. Tornato in Italia, nel 1923 realizzerà il dirigibile N1, modello impiegato anni dopo nella prima trasvolata al Polo Nord. Lo stesso anno viene nominato tenente colonnello del Genio aeronautico. Nel 1925 continua la consulenza all'estero per la costruzione di nuovi modelli di dirigibili. fu il disegnatore e comandate del dirigibile “Norge”con il quale Amudsen effettuò la spedizione nel 1926. al Polo Nord Il comando del dirigibile  è affidato ad Umberto Nobile.
Giuseppe Biagi nato a Medicina la sua infanzia la passò nelle campagne bolognesi nella fattoria di famiglia. Nel 1911 iniziò a lavorare presso un cantiere navale, poi studiò la telegrafia presso la città di La Spezia diventando poi istruttore. Partecipò come marconista ad alcune azioni importanti della prima guerra mondiale, continuò la sua carriera militare come sottoufficiale della Marina.
Nikolaj Schmidt: Figlio di un insegnante nasce a Kiev nel 1906 con una sufficiente preparazione tecnica riesce all’età di diciotto anni a costruirsi un radio ricevitore. Lavora come operatore del cinema locale, però perfeziona la sua conoscenza del morse, traducendo ad orecchio le battute della macchinetta presso il locale ufficio telegrafico. Il 2 giugno del 1928 fu il giorno che cambiò la vita di questo tranquillo ventiduenne.
L’impresa con Amudsen spinse UmbertoNobile a programmare una spedizione tutta italiana con un dirigibile simile  dal nome “Italia”  che parti, il 15 aprile 1928.
 Questa nuova spedizione, dal carattere marcatamente scientifico. Infatti il programma della spedizione comprendeva ricerche geografiche geofisiche di meteorologia, oceanografia, lo studio del magnetismo terrestre e della propagazione delle onde elettromagnetiche. Inoltre vennero condotti studi sulle diatomee della Baia del Re.
.Dell’equipaggio facevano parte molti scienziati come Frantisek Behounek, fisico, direttore dell'Istituto Radio di Praga. Finn Malmgren, meteorologo, geofisico e docente presso l'Università di Uppsala. (Aveva partecipato anche alla spedizione del Norge). Aldo Pontremoli, fondatore del Dipartimento di fisica dell'Università di Milano. Una volta raggiunto il polo, praticamente al termine della missione iniziò il viaggio di ritorno. Forse per un errore di valutazione sulle previsioni del tempo  venne intrapresa una rotta  che compromise il viaggio del  dirigibile  “Italia “ vi fu una tempesta  l’Italia iniziò a perdere  quota , per una perdita di idrogeno  le manovre si resero molto difficile poiché il ghiaccio si accumulava sulla superfice del dirigibile bloccando le manovre deli strumenti e dei timoni .Nel perdere quota il Dirigibile si distrusse ,una parte quella di tela si allontanò  portato da vento che aumentava sempre più  lontano dalla cabina trascinando una parte dell’equipaggio
.Mentre gli uomini  che erano nella cabina caddero sul pack  tra questi c’erano Giuseppe Biagi, Umberto Nobile e Felice  Troiani Nella tragedia però si salvò la radio di emergenza che fu danneggiata nell’impatto ma fu  riparata in maniera che potesse erogare potenza sufficiente ,quindi il telegrafista Biagi potette lanciare ripetutamente  l'SOS alla nave appoggio "Città di Milano attraccata presso la “Baia del  Re Circostanze sfavorevoli vollero che dal 24 maggio  fino al 2 giugno nessun segnale fu ascoltato nessun messaggio Solo  la sera del 2 giugno un radioamatore, Nikolaj Schmidt presso una cittadina di   Wosnessenie Wochma, nella provincia di Arcangelo della Russia. Ascoltò il messaggio di soccorso che trasmetteva Giuseppe Biagi il cui testo era:
SOS Italia. Nobile. Sui ghiacci presso l’isola di Foyn, nord-est Spitzbergen, latitudine 80°37’, longitudine 26°50’ est di Greenwich. Impossibile muoversi mancando di slitte e evendo due feriti. Dirigibile perduto in altra località. Rispondere via IDO 32.
Successivamente Il 5 giugno l’ambasciata Sovietica informò il governo italiano che un S.O.S del dirigibile Italia. Cosi iniziarono le operazioni di soccorso che furono lunghe e con molti imprevisti. Solo il 12 luglio la nave rompighiaccio russa “ Krassin”  riuscì a salvare tutti i superstiti.
 La perdita degli strumenti e di parte della documentazione non consentì di valorizzare i risultati ottenuti. Comunque venne verificato come la ionizzazione dell'atmosfera decresca al crescere dell'aria e la sterilità dell'aria nelle regioni polari. La permanenza presso la “Tenda Rossa “permise   comunque la possibilità di studiare la deriva dei ghiacci.
Ci piace ricordare che l’ARI (Associazione Radioamatori. Italiana) nominò Giuseppe Biagi socio onorario del sodalizio. In una relazione dell'A.R.I.  Si legge quanto segue:
“Nella spedizione ITALIA ha un ruolo determinante il ricetrasmettitore campale a onde corte Ondina 33-s, dotata del ricevitore a reazione inventato pochi anni prima da Marconi. L'apparato è alimentato da accumulatori  realizzati dalla Tudor nello stabilimento di Melzo (Milano), L'apparato d'emergenza "Ondina" era,infatti, un progetto di Giulio Salom, oggi I0ACL, Presidente Onorario dell'A.R.I.  Biagi dopo la caduta sul pack, stringeva fra le braccia un tesoro: l'Ondina-S, apparato d'emergenza, fino ad allora adoperato come sedile nella cabina.”

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